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Radioamatori
I Radioamatori
Con questa denominazione si identificano esclusivamente operatori che, dopo aver sostenuto un esame di cultura radiotecnica, ottengono dal Ministero delle Telecomunicazioni l’autorizzazione a gestire una stazione radio. L’esatta interpretazione della definizione di radioamatore va vista nell’ottica di una specifica categoria di tecnici radio che, pur operando spesso per hobby, è in possesso di un bagaglio tecnico di grande vastità e complessità. Ai radioamatori si devono quasi tutte le innovazioni tecniche che hanno segnato il cammino della radio, questo formidabile strumento che ha abbattuto tutte le distanze tra i popoli ed è nato dal genio di Guglielmo Marconi. Il collegamento tra OM avviene in ogni angolo del mondo sia con la voce (fonia), con il codice Morse (cw), che con la telescrivente sino agli ultimi sistemi computerizzati digitali (rtty, packet , sstv, psk31, ecc.)
In tutto il mondo si contano diversi milioni di radioamatori. In pratica globo terrestre è coperto da una fitta rete di stazioni collegabili fra loro la cui lingua ufficiale è l’inglese. Le istituzioni internazionali si sono rese conto che nessuno meglio dei radioamatori poteva garantire, per vastità e capillarità, una copertura totale in caso di emergenze. Ecco allora che i radioamatori, organizzati in associazioni sono divenuti parte integrante e fondamentale di varie protezioni civili stabilendone un legame molto stretto per fornire un grande supporto alle comunicazioni. I radioamatori sono i primi ad intervenire e gli ultimi a lasciare la zona dell’emergenza, quando si ristabiliscono le comunicazioni telefoniche. Il caso del terremoto del 6 aprile 2009 a L'Aquila ne è un esempio importante e significativo.
Il radioamatore è uno sperimentatore: può costruire gli appararecchi che userà per trasmettere, utilizzare le tecniche più recenti o inventarne di nuove. I radioamatori sono una risorsa per la comunità, tant'è che si parla di Servizio di Radioamatore. Lo Stato Italiano, al pari di tutti gli stati del mondo, ha riconosciuto nei radioamatori un bene prezioso per lo sviluppo culturale e tecnologico del paese ed un valido aiuto in tutte le situazioni di calamità naturale (in tali circostanze, essi sono precettabili dall'autorità di Pubblica Sicurezza);
Nonostante la diffusione di Internet abbia modificato negli ultimi anni l’interesse verso il mondo della radio, i radioamatori rappresentano un patrimonio tecnico-culturale unico in tutto il mondo, costituendo la base della ricerca e dello sviluppo di tutti i più sofisticati sistemi di telecomunicazione. Il futuro della radio è il futuro di tutti i sistemi di comunicazione.
Perchè diventare radioamatore?
Le motivazioni sono tante, quella principale è la passione per le radiocomunicazioni e l'elettronica in generale. Altra motivazione è il desiderio di socializzare e di fare amicizia con persone che si trovano ben al di là dei confini che il nostro occhio può vedere.
Chi pensa invece che diventando radioamatore, si possa generare una qualche forma di lucro o che rappresenti un mezzo per fare denaro, resterà deluso. Escludendo chi di fatto commercia nel campo delle apparecchiature e servizi, l'attività di radioamatore non ha scopo di lucro ma solo il fine di estendere le proprie conoscenze in materia di comunicazioni via radio e degli studi affini ad esso. (Come ad esempio le comunicazioni digitali).
Inoltre chi ha desiderio di intraprendere l'attività radiantistica deve tenere in considerazione che tale obiettivo ha un discreto costo, per lo meno iniziale (acquisto delle radio, delle antenne, ecc.) e che ad ogni modo non avrà mai un ritorno economico da tale "hobby" ma solo tanta soddisfazione nel poter realizzare collegamenti con altri radioamatori a grande distanza, riuscire nel "fai da te" elettronico e meccanico; sentirsi un più pò "padroni" dell'etere che ci circonda, piuttosto che dei semplici utilizzatori.
Manuale di pratica operativa
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